Vision:

La rete è una condivisione di saperi, conoscenze e sogni. Attraverso la condivisione, più cose sappiamo, più informazioni scambiamo, più differenze compariamo e più sarà possibile selezionare il buono e le alternative per ottenerlo.

domenica 20 dicembre 2015

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Il Web Virale


Il marketing virale si definisce come l’insieme di quelle tecniche che utilizzano le reti sociali per diffondere il messaggio pubblicitario, al fine di aumentare la visibilità e la notorietà di un prodotto o servizio.

Per reti sociali si intendono anche quelle off-line, ma è sul web che questo tipo di operazioni viene intrapreso più facilmente e con risultati quantificabili. In particolare il web 2.0 (cos'è?), che connette le persone in social network ed è ricco di applicazioni per lo scambio di contenuti, si dimostra l’ambiente tipo per diffondere messaggi virali.

Questo tipo di messaggi vengono prodotti facendo affidamento sul fatto che le persone si scambino e diffondano i contenuti che li divertono, o che ritengono interessanti e degni di nota, condividendoli con amici, parenti, conoscenti.
Alla base del marketing virale ci sono due teorie:

La prima, utile a capire il meccanismo dei social network, è quella dei 6 gradi di separazione: nata agli inizi del ‘900 e più volte ripresa e sperimentata durante il secolo, sostiene che qualunque persona al mondo sia collegata indirettamente a qualsiasi altra attraverso una catena di conoscenze che in media non ha più di cinque intermediari.

L’altra teoria è quella espressa nel libro "Media Virus", secondo la quale una volta che qualcuno è stato raggiunto da un messaggio ne è “infetto” e può trasmettere l’infezione ad altri semplicemente passando il messaggio anche a loro, con risultati esponenziali che si propagano in maniera analoga a quella dei virus.

In questo modo sei più disponibile a ricevere un messaggio pubblicitario se questo è trasmesso da fonti a te conosciute, e sei più coinvolto se il messaggio oltre ad essere pubblicità contiene una certa dose di divertimento, curiosità o informazione, tanto che una volta ricevuto sarà nuovamente segnalato a chi si pensa che possa apprezzarlo.

La novità portata da questa dinamica di diffusione sta nel fatto che i consumatori stessi scelgono quali campagne possano avere successo e raggiungere il target, in base al loro gradimento e alla conseguente volontà di far circolare il messaggio passandolo ad altri. Si tratta di un grande cambiamento rispetto all’approccio consueto in cui i consumatori subiscono i messaggi senza possibilità di decidere e selezionare, con il marketing virale invece il target della campagna in pratica è anche il mezzo di comunicazione che la distribuisce.

Perché la nostra comunicazione sia trasmessa da persona a persona e raggiunga la visibilità che vogliamo, la condizione fondamentale è la qualità delcontenuto. La creatività è quindi l’elemento più importante di una campagna di viral marketing, tenendo però in considerazione alcune caratteristiche tecniche come la dimensione e la compatibilità degli standard, che non devono ostacolare la propagazione del messaggio. Soprattutto se vuoi far circolare un contenuto video, è importante che il formato sia abbastanza versatile da non impedirne la diffusione e la riproduzione in modo agevole.

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domenica 13 dicembre 2015

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Il Mercato Come Conversazione.



Così come le novità introdotte dal 2.0 stanno rimodellando il web è molto probabile che portino a ridefinire anche il web marketing.
Le aziende hanno bisogno di sapere come utilizzare queste rinnovate applicazioni e funzionalità, e quali vantaggi possano effettivamente ottenerne. Ma sono le stesse dinamiche delle relazioni fra persone e aziende ad essere stravolte.

Le regole che per tanti anni hanno governato il settore della pubblicità, come la copertura del target e la frequenza di ripetizione del messaggio, nella realtà del web 2.0 perdono la loro efficacia in favore di approcci incentrata sull'engagement: cioè il coinvolgimento personale.

Questo perché i consumatori non stanno più ad ascoltare la pubblicità ma vogliono gestire le informazioni invece di subirle, ovvero i prosumers, devono per forza essere integrati nella costruzione della comunicazione della marca, trasformandoli in autori o perlomeno diffusori degli stessi messaggi dei quali si vuole che siano gli spettatori.

Nelle dinamiche del web 2.0 le persone possono essere contemporaneamente i creativi che realizzano spot per la marca, i testimonial di questa, e i clienti che ne acquistano i prodotti.

E’ molto alta infatti la quantità di user generated content relativa a prodotti, marche, servizi, che si diffonde in modo virale attraverso i social-network, ed è all’interno di questi che la marca deve essere presente per mantenere il contatto con le persone, e farsi trovare sempre pronta e disponibile al dialogo.

Il primo passo per creare dei clienti fedeli sta nella capacità dell’azienda di instaurare una conversazione con le persone utilizzando tutti i mezzi a disposizione.
Secondo passo l’orientamento della marca deve essere verso la costruzione di un progetto di comunicazione durevole che accompagni la vita dei prodotti e dei clienti, rinunciando alle campagne attuate solo per un periodo limitato di tempo.

Questa strategia deve far leva su due delle caratteristiche fondamentali del web 2.0: la socialità e la gratuità. Significa che si deve interagire con le persone intercettandole nei “luoghi” che frequentano, avere un sito contenitore di informazioni che non sia connesso alla parte "frequentata” della rete non è molto utile a fidelizzare.

L’esperienza on-line della marca non può limitarsi ad una semplice presenza, ma deve essere attiva, percepita come vitale: avere i propri spazi nelle più importanti applicazioni di user generated contentpermette di creare e condividere contenuti, di essere “visitati” assiduamente per aggiornarsi sulle novità, di beneficiare del passaparola che caratterizza i social network e dialogare con le persone mettendosi sul loro stesso piano.

Può essere utile distribuire podcast, servizi, giochi, video, contenuti informativi, che se di qualità e diffusi gratuitamente permettono di portare a termine una comunicazione estremamente più efficace spendendo molto meno che comprando spazi di visibilità per inserire degli spot.

Le aziende fanno investimenti notevoli destinati a forme pubblicitarie sempre meno efficaci con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di clienti,senza considerare le risorse che magari rimangono inutilizzate dentro l’azienda stessa.

Così come nel web 2.0 è molto diffuso il recupero e la pubblicazione di vecchi filmati amatoriali, programmi tv vecchi di anni, e anche pubblicità d’altri tempi, le aziende avrebbero la possibilità di attingere ai loro archivi per digitalizzare, schedare e pubblicare nei social network adatti della grandi quantità di materiale come vecchi spot, progetti, disegni, fotografie, filmati, che potrebbero essere apprezzati, condivisi e commentati da una grande quantità di utenti, aumentando il numero di visitatori,generando traffico sul sito aziendale e facendo valorizzazione della propria storia, incremento della riconoscibilità e notorietà di marca contando su una presenza permanente in canali accessibili a livello mondiale.

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mercoledì 9 dicembre 2015

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Il Futuro Di Internet Il Web 3.0

Il termine Web 3.0 racchiude in sé una serie di significati diversi volti a descrivere l'evoluzione dell'utilizzo del Web e l'interazione fra gli innumerevoli percorsi evolutivi possibili.

Il mondo high-tech sta accelerando l’attuale maturazione del Web a favore di sistemi che siano capaci di estrarre maggiore significato dalla “rete di reti”.

Ad oggi, infatti, ad eccezione dei link, che stabiliscono una connessione diretta tra documenti, il modo migliore per esplorare il Web è rappresentato dall’utilizzo dei motori di ricerca tramite l’inserimento di parole chiave.

Tuttavia, esistono diversi limiti associati al loro impiego, tra cui un alto numero di risultati restituiti, una forte dipendenza di questi dalle parole usate nella ricerca, e la restituzione di singole pagine web o singoli documenti.

Ad esempio, se cerchi la parola "albero" potresti trovare contenuti legati all'informatica, alla botanica e alla nautica.
Insomma, i collegamenti che siamo finora in grado di stabilire sono solo sintattici e non collegamenti che comprendano il significato di quanto si sta cercando. Il calcolatore non è in grado di interpretare il senso del documento e quindi restituire informazioni realmente utili per l’utente.

Il web semantico permetterebbe l’organizzazione delle informazioni in spazi concettuali strettamente collegati al loro significato, la sostituzione delle parole chiave con un sistema di domande e risposte formulate in modo naturale, lo sviluppo di tools automatici che si occupano della manutenzione della conoscenza, effettuando controlli sulla presenza di possibili inconsistenze ed estraendo nuove informazioni, e di effettuare un controllo incrociato su più documenti.

Tutto ciò permette, quindi, di organizzare il Web in un grande database, facilitando l'accesso ai contenuti da parte di molteplici applicazioni che non siano dei browser. Tale idea deriva dal fatto che gli archivi di dati strutturati sono pubblicati in formati riutilizzabili e "interrogabili" da remoto, come XML, RDF (Resource Description Framework) e microformati.

Anche se ancora lontana dalla realizzazione, trova riscontro in alcuni esempi che vale la pena citare: aziende, quali IBM e Google, stanno implementando con successo nuove tecnologie per ottenere informazioni sorprendenti, come ad esempio prevedere le canzoni più scaricate, attraverso il data mining.

La visione della futura ragnatela ha, però, anche altre interpretazioni, come quella del web 3D. Infatti, se la rivoluzione del Web 2.0 è stata caratterizzata dalla possibilità per l'utente di una partecipazione attiva nella produzione dei contenuti e, di conseguenza, la possibilità di una interazione bidirezionale con i mass media, il passo successivo potrebbe essere quello di un coinvolgimento totale dell'utente in un mondo virtuale.
Si potrebbero aprire nuovi modi di connettersi e di collaborare utilizzando spazi 3D condivisi. Si aprirebbe la possibilità di una rete navigabile proprio come fosse una città percorsa da strade, con la capacità di esplorare negozi o fare un giro in una capitale europea senza allontanarsi dal proprio computer.

Questa graduale trasformazione viene ipotizzata, a causa dell’aumento del bacino d’utenza della rete. La creazione di connessioni sempre più fitte e dinamiche può facilitare lo sviluppo di un ambiente in cui le persone si interfaccino direttamente con gli altri utenti attraverso un personaggio, o meglio un avatar, per condividere la loro conoscenza.

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sabato 5 dicembre 2015

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Le Differenza Tra Web 1.0 e Web 2.0: Stickiness e Syndication



In breve: il web 1.0 era caratterizzato dal fatto che si cercava di trattenere il più possibile i visitatori sul proprio sito. Il sito veniva progettato tenendo conto di questa necessità e non della soddisfazione dell’utente, che invece di essere libero di “saltare” da un’informazione all’altra che stesse ricercando, rischiava di perdere tempo ed energie in una navigazione frustrante e dispersiva.

Questa caratteristica viene definita Stickiness, ovvero “l’appiccicosità” di un sito, la capacità di tenere incollato l’utente che con tanto sforzo economico e di marketing si era riusciti a far arrivare sulle nostre pagine.

Con il Web 2.0 si fa esattamente il contrario: la syndacation fornisce informazioni in modo più versatile e diffuso possibile, favorendone il prelievo e la redistribuzione attraverso più canali.

Un utente potrà leggerle, o vedere se su un sito o blog ci sono nuovi articoli, senza mai dovervisi collegare direttamente, ma visitandolo solo se realmente interessato a quelle informazioni, sia per leggere l’intero articolo oppure semplicemente per cercare approfondimenti.

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martedì 1 dicembre 2015

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Htlm, Xml, Quali le differenze?



Nella nuova generazione del web il tradizionale linguaggio di scrittura delle pagine, l’HTML, è affiancato da un altro linguaggio nato successivamente, che permette una maggiore flessibilità e versatilità dei dati contenuti nella pagina: l’XML.

Mentre Html definisce sia i dati che la loro rappresentazione (per esempio un articolo con titolo di dimensione 20 in grassetto blu, testo nero di dimensione 12 scritto in un altro carattere, ecc…) Xml crea documenti che riportano il solo contenuto del testo senza nessun tipo di formattazione, ma assegnando delle etichette che descrivono le varie parti del contenuto in base alla loro funzione (per esempio per il titolo, il corpo del testo, ecc…), rendendo così possibile esportarle in altri contesti (un’altra pagina web ma
anche un database, un file di Office, ecc…) che riconosceranno le varie parti del documento e potranno assegnargli qualsiasi altro tipo di formattazione desiderato.

A differenza di Html che è un linguaggio di creazione di pagine web, Xml serve per la descrizione e il trasporto di queste. Il flusso di informazioni prive di veste grafica e impaginazione è detto feed, e può essere trasmesso tramite il protocollo RSS
(Really Simple Syndication) che però risulterebbe inutile senza un concetto tipico del web 2.0: la Syndication appunto, ovvero la volontà di distribuire gratuitamente all’esterno i contenuti pubblicati sul nostro spazio.

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sabato 28 novembre 2015

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La Sfida Del Web 2.0.





Il successo dei siti di Web2.0 è stato finora straordinario e, anche se è possibile un rallentamento del fenomeno nei prossimi anni (un atteggiamento prudente è doveroso alla luce del passato), esso è destinato a crescere e rimodellare la Rete trasformandola in un sistema di comunicazione molto più completo di come è tutt’oggi.

Il nuovo Web si fonda oggi, anche alla luce delle esperienze passate, su basi più solide.
Avere migliaia o milioni di accessi su un sito non significa necessariamente che chi vi naviga sia parte della comunità o sia disposto a ricevere segnali coerenti nello spazio in cui opera.

Oggi l’attenzione al cliente e l’impegno che viene compiuto per consolidare e soddisfare le comunità tende a specificare l’utenza del sito e consente analisi più approfondite per migliorare i servizi offerti a fronte di investimenti più ragionevoli e ponderat.

Se da una parte le nuove strategie si concentrano sulle opportunità di business, dall’altra lavorano per fornire e sviluppare servizi di alta qualità in modo da fidelizzare l’utenza; questo è l’elemento che consente di poter contare su basi solide per espandersi e far girare un volume d’affari sufficiente a garantire la sopravvivenza e la crescita nel futuro.

Con lo sviluppo dei nuovi sistemi di comunicazione tramite Internet sta crescendo in maniera esponenziale il volume dei contenuti e degli utenti. La vera sfida del Web 2.0 è quella della gestione e della possibilità di accesso ai contenuti, una sfida che il Web di per se stesso non è in grado di affrontare.

Lo dimostra proprio lo sviluppo delle nuove comunità che se da un lato aumentano vertiginosamente il numero di contenuti durante la loro interazione, dall’altro attraverso la presenza in rete sempre più continua dei membri selezionano, categorizzano e condividono/promuovono con altri singoli utenti i contenuti più interessanti, in un processo di riorganizzazione continua.

Con lo sviluppo del Web anche le forme di distribuzione pubblicitaria classiche ( e in una certa misura anche la forma e il loro contenuto) stanno cambiando e cambieranno in progressione. La fine dell’era dei Mass Media lascia il posto ai Custom Media, sistemi di comunicazione pre-impostati dell’utente che screma le informazioni sulla base dei suoi interessi/bisogni.

Si perde il vantaggio di comunicare a un numero molto alto di persone in modo assolutamente trasversale tipico dei media di massa, per guadagnare un pubblico d’ascolto selezionato, con una competenza specifica e bendisposto a ricevere il messaggio.

Inoltre nella struttura del Web2.0 vigono i principi di libera competizione e collaborazione propri dei sistemi Open Source: rispettando le stesse norme legali e a parità di know how: chiunque può prendere parte alla rete e lo scambio di informazioni utente–utente svela autenticità o fallacia delle informazioni/prodotti quasi in tempo reale.

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mercoledì 25 novembre 2015

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Web 2.0 Un Ecosistema Aperto


Il valore del Web 2.0 è molto importante ai fini economici: questo potenzia la lunga coda favorendo il pubblico e i servizi. A un'azienda capace di sfruttare tutto il potenziale di Web 2.0 si schiude uno scenario di elevati benefici di business. Innanzitutto "l'ecosistema aperto" dei processi, esternabili a terze parti o partecipabili dall'utente abilitato dalla piattaforma Web 2.0 a contestualizzare contenuti e servizi.

Possiamo, inoltre, immaginare modelli di processi innovativi: nel marketing, possibilità di sindacare capacità e contenuti, notifiche automatiche nelle attività di marketing, sviluppo di prodotti/servizi per comunità di clienti. Ma l'impatto maggiore è l'apertura a nuovi modelli di creazione del valore.

Secondo uno studio condotto dalla società Gartner, specializzata in analisi dei trend di mercato e dei prodotti, con Web 2.0, il basso punto d'entrata per competere sulla composizione applicativa e l'apertura alla partecipazione, crea un "economia di coda lunga".

Questa, favorisce l'ingresso di piccole aziende con prodotti meno cari che costringono i pochi venditori dominanti a calare i prezzi, l'effetto complessivo sposta il peso del mercato su un maggior numero di prodotti e servizi più granulari e riduce il numero di clienti "catturati" da un solo venditore.

Rispetto al canale di fatturato tradizionale (primo Web incluso), Gartner riconosce in generale che Web 2.0 consente un allargamento del ventaglio dei ritorni, sfruttando, oltre alla produzione di contenuto "in coda lunga", il business di aggregare l'accesso "ovunque e in qualsiasi momento" attraverso piattaforme multiple, nonché il finanziamento derivante dalla pubblicità mirata a gruppi di interesse.

Naturalmente sono da prendere in considerazione anche i risvolti negativi della questione. La vasta gamma di prodotti che circondano il consumatore gli consentono di scegliere quello che meglio si avvicina ai propri gusti. La ricerca volta a conoscere le preferenze degli utenti, che si addentra sempre più nello specifico, da parte delle aziende, rischia, però, di travolgere ed invadere l'intimità e la liberta del consumatore stesso.

Chi vende, infatti, vuole raccogliere informazioni personali sulla gente per adeguare la merce proposta e gli slogan. Grazie alle nuove tecnologie aumenta, poi, la probabilità che i consumatori rinuncino volontariamente alla propria riservatezza in cambio di allettanti offerte commerciali, dalle occasioni agli ultimi prodotti della moda suggeriti da pubblicità personalizzate.

Diventano necessari, dunque, opportuni filtri che salvaguardino l'incolumità degli utenti dal "bombardamento" tecnologico, affinché le innovazioni possano essere un efficace strumento per aumentare le interconnessioni tra gli oggetti e migliorare i rapporti umani.

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sabato 21 novembre 2015

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Il Mercato Unico E' Nel Web



L’unica grande area di crescita è il web, ma è un grande mare con milioni di destinazioni, ognuna delle quali si sottrae alla logica convenzionale dei media e del marketing.

Per fare un esempio, torniamo ad iTunes Store, che vende musica e podcast: la società ha la possibilità di contenere e vendere un numero molto elevato di brani musicali in quanto non costituiscono altro che bit all’interno di un database pressoché senza costi di magazzino e consegna.

E’ possibile che più questa aggiunga nuovi titoli alle proprie raccolte, surclassado gli inventari della maggior parte dei negozi di dischi e addentrandosi nel mondo delle nicchie e delle sottoculture, più riesca a vendere. Naturalmente le canzoni non vendono in grandi quantità, ma quasi tutte vendono almeno qualche copia e, grazie ai costi ridotti, tutte quelle “monovendite” e “bivendite” danno ugualmente i loro frutti.

Infatti, quando ai consumatori vengono offerte infinite scelte, si rivela la vera domanda ed essa risulta meno di massa di quel che si pensa. Naturalmente, questa massa di nicchie è sempre esistita; adesso, però, che i costi per raggiungerla stanno precipitando, è diventata una forza culturale ed economica con cui dobbiamo fare i conti. La gente sceglie le nicchie perché soddisfano meglio gli interessi specifici.

Tutti, in un aspetto o in un altro della nostra vita, coltiviamo interessi ristretti.

Il punto chiave nella nuova economia basata sulla Long Tail è che, in teoria, ciascuno può avere un pubblico. La Long Tail, infatti, non diventa mai zero. Per quanto noi possiamo allontanarci dai prodotti più venduti spostandoci verso quelli meno popolari, esisterà sempre qualcuno disposto ad acquistarne uno.

La coda lunga permette un’espansione di generi e stili differenti e un’analoga esplosione di nicchie di pubblico che ruotano attorno ad essi. Liberi dai limiti derivanti dallo spazio fisico, beni e servizi di nicchia possono essere economicamente attraenti allo stesso modo di quelli di massa.

In altre parole, piccoli mercati, che presi individualmente non vendono abbastanza bene attraverso la vendita tradizionale al dettaglio e la distribuzione delle emittenti, possono finalmente rivaleggiare con il grande mercato. Un altro esempio a cui possiamo pensare ci viene offerto dalla televisione: la grandezza della trasmissione radiotelevisiva è che può portare un programma a milioni di persone con un’efficienza incomparabile. Ma non può fare il contrario: portare un milione di programmi ad ogni persona. Ed è esattamente quello che internet riesce a fare così bene.

Le stazioni tv hanno spazi limitati, quindi il costo di acquisizione di ciascuno spazio è elevato; le stazioni pertanto scelgono programmi che garantiscono il massimo ascolto. Tuttavia, con la crescita del numero di stazioni tv e con la distribuzione dei programmi su canali digitali, la scelta dei programmi aumenta e con essa la diversificazione culturale.

Molte delle aziende internet devono il loro successo allo sfruttamento del principio della coda lunga nel loro modello economico. Tra le grandi compagnie spiccano eBay (aste), Yahoo! e Google (motori di ricerca), Amazon (vendita al dettaglio) e iTunes Store (musica e podcast), seguite da imprese minori quali Audible (audiolibri) e Netflix (videonoleggio).

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martedì 17 novembre 2015

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La Coda Lunga




L'espressione coda lunga, in inglese The Long Tail, è stata coniata da Chris Anderson in un articolo dell'ottobre 2004 apparso su «Wired Magazine» per descrivere alcuni modelli economici e commerciali come ad esempio Amazon.com, che si occupa della vendita al dettaglio, o Netflix, sistema di videonoleggio.
Essa non è altro che la curva statistica della distribuzione della ricchezza di Pareto in cui l’economista italiano aveva descritto l’ineguale ripartizione della ricchezza secondo la regola dell’80/20 (il 20% dei prodotti genera l’80% delle vendite, e di solito il 100% dei profitti). Questa curva rappresenta la curva di domanda standard che può essere applicata a qualsiasi tipo di industria.
La parte rossa della curva, popolazione ad alta frequenza o ampiezza, rappresenta i mercati di massa, mentre la parte gialla del grafico si riferisce alla coda lunga, popolazione a bassa ampiezza, che rappresenta il mercato delle nuove nicchie.


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Anderson sostiene che i prodotti a bassa richiesta o con ridotti volumi di vendita possono collettivamente occupare una quota di mercato equivalente o superiore a quella dei pochi bestseller o blockbuster, se il punto vendita o il canale di distribuzione sono abbastanza grandi. La regola dell’80/20, quindi, potrebbe sparire.

La tradizionale economia di vendita al dettaglio impone che i negozi abbiano solo i prodotti di massa, poiché lo spazio di esposizione è limitato. Ma i venditori online, (da Amazon ad iTunes) possono virtualmente immagazzinare tutto, e il numero dei prodotti di nicchia reperibili supera quello dei prodotti di massa di parecchi ordini di grandezza. In sostanza, anche se continuiamo ad essere ossessionati dagli hit, questi non rappresentano più la forza economica di un tempo, ma competono con un numero infinito di mercati di nicchia, di ogni dimensione e i consumatori sono sempre più favorevoli a quello con la maggiore scelta.

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venerdì 13 novembre 2015

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L'Importanza Della Link Popularity Per L'Impresa Online




La maggior parte dei motori di ricerca determina la rilevanza di un sito attraverso la sua popolarità su internet. Cosa significa? Prova ad andare su Google e digitare il nome del tuo sito. I risultati che vedrai saranno di coloro che avranno inserito il tuo link nelle loro pagine.

Più siti ci saranno che puntano al tuo e maggiori saranno le probabilità di ottenere un buon posizionamento. Ovviamente è necessario che il sito che punti al tuo sia presente nel motore ma anche importante che tale sito abbia rilevanza. E' possibile costruire una rete di link che ti faccia ottenere un buon ranking? Certamente.

Innanzitutto c'è da dire che ormai non funzionano più i cosiddetti network di scambio link. Chi vuole cimentarsi nella costruzione di un'efficace rete di link deve adottare delle strategie partendo dal proprio sito. Se avete solo qualche pagina e magari mal funzionante, scarsità di contenuti o siete privi di un dominio troverete difficoltà a trovare chi su internet inserisca il vostro link.

D'altra parte c'è da dire che ha poco senso essere nelle prime posizioni se non siete in grado di interessare e coinvolgere chi visita il vostro sito. Superato questo aspetto il passo successivo è quello di individuare partner con i quali stabilire uno scambio link. L'ideale è trovare siti complementari e non in concorrenza al vostro attraverso i motori di ricerca.

Digitando parole chiave per voi pertinenti farete una cernita di potenziali partner ai quali proporre lo scambio link o meglio di contenuti che abbiano un riferimento al vostro sito. Altro modo per aumentare la popolarità è quello di inviare comunicati a chi fa informazione nel vostro settore. Più le notizie che invierete saranno interessanti maggiore sarà il successo dell'operazione.

La link popularity è usata da google come fattore fondamentale nel PageRank, è l'arma più potente di tutti i motori di ricerca nell'arsenale di ranking dei siti indicizzati. Essenzialmente più siti hanno un link al tuo più i motori ti considerano importante e più possibilità hai di competere ai posti in testa ai risultati, e le tecniche di ottimizzazione on-page non garantiranno un posizionamento significante se non aiutati da un buon link popularity.

L'obiettivo dei motori di ricerca è quello di fornire ai loro utenti quei documenti che loro veramente cercano. E come fanno a distinguere tra la massa di pagine web disponibili on-line? Cercheranno quelle che la maggior parte dei siti con argomenti correlati propongono tramite i loro link.

Il posizionamento di un sito in base alla sua link popularity neutralizza gli effetti negativi prodotti dallo spam e dalla manipolazione dei fattori on-page. La popolarità di un sito è il numero totale dei altri siti che hanno un link verso di lui.

Ma questo valore è solo metà di quello che conta. La link analysis, o analisi della link popularity, è il numero totale di inbound link, qualitativi. Va quindi oltre al numero dei link, non è il totale assoluto che conta ma la loro qualità.

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lunedì 9 novembre 2015

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Strategie Per Guadagnare Online



Le 4 strategie:
  • Guadagnare con i VideoBlog di Nicchia.
    Grazie all’immenso archivio di Youtube è possibile creare VideoBlog incentrati su un solo argomento, andando a selezionare solo i migliori Video su quel determinato tema.
    Ad esempio, potresti raccogliere tutti i migliori Video di Snowboard e creare così un blog a tema dove, oltre a presentare i più bei numeri sulla tavola da snow (che magari puoi far votare e commentare dai tuoi utenti), pubblicizzi abbigliamento sportivo da neve attraverso Programmi di Affiliazione e monetizzi ulteriormente con AdSense.
  • Guadagnare con i Template per Blogger e con i Temi per WordPress.
    Questa tecnica consiste nel creare un Blog dove selezionare solo i migliori Template per Blogger e Temi per WordPress , magari suddivisi per categorie. Questo blog sarà poi monetizzabile con AdSense (o con altri contestual Pay per Click) e con Programmi di Affiliazione per rivendere Temi premium e Template.
    Se riuscirai a creare una raccolta davvero esclusiva di Template per Blogger e di Temi per WordPress vedrai che il buzz sui social network e il passaparola ti porteranno una gran numero di nuovi utenti .
  • Guadagnare segnalando risorse Web 2.0 gratuite
    Il Web 2.0 offre un infinita varietà di Strumenti, Tools, CMS, piattaforme, Immagini, Layout grafici, Icone...Raccogliendole, in modo ragionato e chiaro, in un network di Blog realizzato appositamente, sarai in grado di creare una risorsa molto utile (e quindi facilmente soggetta al fenomeno del Link Baiting) e monetizzabile attraverso AdSense (o con altri contestual Pay per Click) e con Programmi di Affiliazione.
  • Guadagnare con MySpace e Facebook
    Per questa tecnica ti segnalo 2 interessanti post dall’ottimo Nuovibusiness.com:
Tecnica base per Fare Soldi su Facebook e MySpace
MySpace Marketing come fare soldi e tanti amici
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fonte discussione: http://www.italianbloggers.it/

giovedì 5 novembre 2015

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Quali Sono i Link Migliori Per Aumentare il Page Rank?




Un buon link da altri siti, per far si che il tuo pagerank aumenti deve necessariamente: avere un buon pagerank il sito stesso che ci linka, il sito che ci linka allo stesso tempo deve essere costantemente aggiornato e gli argomenti trattati devono essere strettamente attinenti a quelli che tratti nel tuo blog, infine, nella pagina in cui è presente il tuo link, devono esserci pochissimi link, altrimenti l’azione viene vanificata a causa della confusione creata dal numero elevato di link presenti nella pagina.


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domenica 1 novembre 2015

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Come Indicizzarsi in Google



Indicizzare un sito web velocemente in Google è molto più semplice di quello che si possa immaginare. E allora….come procedere?
Una volta individuate le parole chiave del nostro blog o sito, eseguiamo per ciascuna di queste parole chiave una ricerca in Google e visitiamo ad uno ad uno i primi 10 siti web posizionati risultanti; sulla Google Toolbar verifichiamo il Page Rank di ciascuno di essi e quindi cerchiamo nel sito se è presente una pagina di links, meglio se collegata alla home page del sito che stiamo visitando.

Se la home page di un sito Web ha un Page Rank alto, di 6 o 7, ma anche di 5, in genere le pagine che sono ad essa collegate, come può essere una pagina di links, ha un valore di n-1 o n-2, dove n è il PageRank della pagina iniziale.Selezioniamo quindi una serie di siti che non sono nostri diretti concorrenti, e che hanno un valore di PR della pagina dei links più alto possibile.

Se dalle parole chiave che abbiamo selezionato ricaviamo per la maggior parte siti che sono nostri diretti concorrenti, un metodo può essere quello di fare ricerche con parole chiave corrispondenti in lingua inglese e viceversa per argomenti attinenti.
E' in questi siti che potremmo inoltrare una richiesta di scambio link con maggiori possibilità di successo.

Quando chiediamo lo scambio di links, curiamo anche l' "anchor text" ovvero il testo associato ad essi, inserendovi le parole chiave più importanti per il nostro sito. Utilizzando questo metodo, otterremo i seguenti vantaggi :



  • Un indicizzazione veloce, tipicamente in 48/72 ore, in quanto Google visita mediamente tutti giorni pagine con PR4 o PR5

  • 2) Maggiore considerazione di Google per il nuovo sito trovato ai fini del posizionamento, proprio perchè l'ha trovato da solo.

  • 3) Acquisizione di Link popularity e PageRank per i links che proverranno da siti con buoni valori di PR e soprattutto con argomenti attinenti al nostro.

Questa metodologia è comunque valida non solo per Google, ma anche per tutti gli altri motori di ricerca.
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Vai a: Posizionamento dei siti web on line: Per fare la differenza (parte 4)
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giovedì 29 ottobre 2015

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Il Movimento Fon: l'Espressione Della Condivisione



Un esempio significativo nel campo della tecnologia senza fili WiFi. Il termine sta per Wireless-Fidelity e si riferisce a reti basate su uno standard particolare che consente la connessione senza fili a banda larga.

Il WiFi si sta diffondendo molto velocemente come modalità di accesso a Internet in luoghi pubblici attrezzati con antenne e punti di connessione alla Rete, detti hotspots. Cosa succederebbe se ogni utente invece di limitare la connessione al proprio computer la lasciasse condivisa?

Su questo principio si basa il movimento Fon, nato in Spagna da un’iniziativa di Martin Varsavsky, che conta di svilupparsi a macchia d’olio in tutta Europa. In base a questo semplice concetto, ogni access point wi-fi, qualora aderisse al progetto, costituirebbe un nodo di connessione di un network wi-fi planetario gratuito, a cui tutti gli altri partecipando possono accedere.

Questa è ovviamente filosofia open-source, ovvero un servizio creato da tutti gli utenti a cui tutti gli utenti possono attingere senza costi. Ciò che unisce i diversi attivisti WiFi è, infatti, la convinzione di rivendicare il diritto ad un bene pubblico.

I cavi coassiali, le reti a fibre ottiche che ci portarono alla prima fase di Internet (infrastruttura fisica posseduta da qualcuno che fa pagare per accedervi) non sono richiesti: tutti possiedono.
Uno dei punti deboli del sistema Fon è che questo è fortemente centralizzato: tutto ruota intorno alle decisioni che prende la società che sta dietro a Fon e non alla comunità di persone intente a liberare e condividere l'accesso alla grande rete.

Gli attivisti delle reti senza fili nate dal basso si trovano, così, in lotta contro poderosi interessi economici e poteri politici, come d’altra parte, lanciando uno sguardo al futuro, anche modifiche ai protocolli di Internet potranno far abbandonare il principio end-to-end consentendo ai proprietari della rete di decidere quali applicazioni saranno permesse e quali no.

Non bisogna, però, per questo sottovalutare le potenzialità di cui dispone il network grazie alla sua facilità di organizzazione e ai cambiamenti che questa comporta a livello di processi interni, condivisione di saperi e produzione tra pari.

Cosa ne pensi di questo post? Pensi che sia possibile espandere questo concetto in tutto il mondo?

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domenica 25 ottobre 2015

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Posizionamento Dei Siti Web Online - Per Fare la Differenza (parte 3)



Altri fattori da tenere in considerazione è la posizione della barra del menu, che deve essere assolutamente testuale, e possibilmente posizionata sulla destra, mentre solitamente si posiziona al di sopra del corpo del testo o più spesso alla sua sinistra.


Questo perchè lo spider del motore di ricerca legge in sequenza prima il contenuto del Tag Title, quindi il Tag description, poi la grafica e le eventuali immagini di sfondo con relativi alt tag e quindi il Tag di intestazione H1, se presente ( deve esserci per una corretta ottimizzazione ) , e infine la parte sinistra del corpo del testo, il corpo del testo e la parte a destra.


A meno che non riusciamo ad inserire e distribuire nel testo associato ai links del menu le parole chiave scelte per l'ottimizzazione, se possibile è quindi meglio collocarlo alla destra del corpo centrale del testo.

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mercoledì 21 ottobre 2015

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Posizionamento Dei Siti Web Online (parte 2).



Perchè sta facendo quest'analisi e questa rilevazione ? Non certo per copiare il sito che è posizionato al primo posto in Google per la parola chiave che ci interessa e che stiamo analizzando, ma per trarre spunti utili per il lavoro che dovremo svolgere e soprattutto per capire con quale criterio e perchè Google ha posizionato quel sito al primo posto per quella parola chiave.

Dovrai quindi chiederti e rilevare, qual'è la densità della parola chiave esaminata nelle varie sezioni che compongono la pagina? qual'è la struttura utilizzata ? Quali spunti posso trarre per configurare ancora meglio la pagina del mio sito che andrò ad ottimizzare per questa parola chiave?
Si potrebbe rilevare ad esempio, che in una top page, sebbene posizionata al primo posto, manchino i tag di intestazione del corpo del testo o di un paragrafo contenenti la parola chiave esaminata, e questo già potrebbe essere un aspetto migliorativo.

Un errore, se così possiamo chiamarlo, che viene spesso commesso è quello di inserire nel Tag Title, il nome della propria Azienda, mentre invece in questo Tag andrebbe inserita una frase di senso compiuto composta da due o tre parole chiave tra quelle che abbiamo scelto e che deve contenere quella per la quale stiamo principalmente ottimizzando la pagina web.

Ad esempio, si tende sempre ad inserire un Tag Title di questo tipo :
New Economy DONNUN: Guadagni on line
è invece meglio e più ottimizzato in questa forma:
Guadagni on line: Guadagna con il web

La firma possiamo inserirla nel META Tag e/o nella prima parte del corpo del testo in modo che sia comunque visibile.

Altro fattore importante da rilevare è la distribuzione della parola chiave nel corpo del testo.
Ai fini di una migliore ottimizzazione è consigliabile che questa sia presente all'inizio del corpo del testo della pagina, così come viene rilevata nella sequenza di lettura dello spider, e nel paragrafo finale, vicino la parte finale della pagina.
Inoltre, è un fattore positivo evidenziare in grassetto o sottolineare la parola chiave nel testo una sola volta.
Cosa ne pesni di questo psot?
Grazie del tuo contributo!

sabato 17 ottobre 2015

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Posizionamento Dei Siti Web Online (parte 1).




E' possibile posizionarsi ai primi posti in Google?

Ovviamente sì, è possibile! Con il tempo e la costanza qualsiasi risultato può essere raggiungibile.
Il primo passo da compiere, assolutamente il più importante e strategico, è la scelta delle giuste parole chiave per le quali effettuare il lavoro di posizionamento e quindi osservare e studiare la concorrenza con la quale bisognerà confrontarsi.


Infatti, e' assolutamente inutile aver posizionato un sito web anche al primo posto in Google come in altri motori per parole o frasi chiave che vengono utilizzate poco o niente.E quindi ricordiamo di nuovo quali sono gli strumenti on line disponibili gratuitamente che ci consentono di fare le giuste valutazioni e successive scelte in tal senso :

Overture :
Indirizzo web per ricerche effettuate dall' Italia in lingua Italiana - mercato italiano : http://inventory.overture.com/d/searchinventory/suggestion/?mkt=it&lang=it_IT

Per ricerche effettuate da altre nazioni e per i corrispondenti mercati di riferimento sono disponibili i seguenti indirizzi:
- Stati Uniti : http://inventory.overture.com/d/searchinventory/suggestion/?mkt=us&lang=us_US
- Gran Bretagna : http://inventory.overture.com/d/searchinventory/suggestion/?mkt=uk&lang=uk_UK
- Germania : http://inventory.overture.com/d/searchinventory/suggestion/?mkt=de&lang=de_DE
- Francia : http://inventory.overture.com/d/searchinventory/suggestion/?mkt=fr&lang=fr_FR
- Giappone : http://inventory.overture.com/d/searchinventory/suggestion/?mkt=ja&lang=ja_JP
- Corea : http://inventory.overture.com/d/searchinventory/suggestion/?mkt=ko&lang=ko_KR
- Spagna : http://inventory.overture.com/d/searchinventory/suggestion/?mkt=es&lang=es_ES
- Olanda : http://inventory.overture.com/d/searchinventory/suggestion/?mkt=nl&lang=nl_NL

Google :
Indirizzo : https://adwords.google.com/select/main?cmd=KeywordSandbox

Entrambi gli strumenti consentono, data una determinata parola chiave, di vedere quali altre vengono ad essa associate e in Overture viene in più indicata una classifica del numero di ricerche che vengono effettuate su ciascuna di esse.
I due strumenti vanno quindi utilizzati insieme e i risultati vanno incrociati per arrivare a determinare quali parole o frasi chiave possono essere più idonee per un ottimizzazione finalizzata al posizionamento del sito web ai primi posti in Google.


Nella scelta, almeno inizialmente, soprattutto per un sito nuovo, è meglio non focalizzare l'attenzione sulla parola chiave maggiormente utilizzata in assoluto, se questa fornisce come risultati di ricerca diverse centinaia di migliaia o milioni di risultati, ne esisteranno sicuramente altre, che hanno minore competitività, ma che associate con altre possono portare inizialmente un traffico soddisfacente.


Se, ad esempio, dobbiamo posizionare un blog\sito di New-Economy come il mio, in Overture potremo verificare come la parola senz'altro più utilizzata e che porterebbe più traffico è "New Economy". Scorrendo la lista verificheremo che ci sono altrettante parole chiave più mirate da prendere in considerazione come ad esempio, guadagni on line, marketing on line e-commerce soldi, guadagni on line ecc. andando poi incrociare queste nel Tool on line di Google potremmo scoprirne ulteriori da prendere in considerazione.


Queste parole chiave danno senz'altro un numero di siti risultanti dalle relative ricerche minore ma nello stesso tempo, posizionando il sito ai primi posti in Google per questo gruppo di frasi chiave, il traffico utile che ne deriverebbe, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo risulterebbe interessante.
Una volta raggiunti i primi risultati si può quindi poi puntare al posizionamento di parole chiave maggiormente competitive, come nel caso precedente potrebbe essere la parola chiave "new economy".


Andiamo quindi in Google ed effettuiamo la ricerca per questa parola chiave (nel tuo caso, nella tua parola chiave) e il primo dato che rileviamo è il numero di siti risultanti.
Andiamo quindi a visitare il sito che è posizionato al primo posto per questa parola chiave, e quindi copiamoci in memoria il suo indirizzo. Successivamente vai a visionare il pagerank di questo sito.


Dopo aver effettuato la scelta delle parole chiave , vai ad analizzare i siti concorrenti che sono posizionati ai primi posti in Google per quelle che abbiamo selezionato con alcuni utili strumenti gratuiti disponibili on line come:

http://www.gorank.com/seotools/?PHPSESSID=2dbfb314cfcdf12f9b6f2c447126f243
http://www.stargeek.com/crawler_sim.php
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martedì 13 ottobre 2015

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Come Scalare la Serp in 4 Mosse




Dopo aver realizzato un sito, penso che ognuno scelga una SERP “search engine report page” particolarmente competitiva da scalare (tipo una sola parola molto a tema col sito). Magari l'intenzione non è arrivare al primo posto della SERP, ma almeno di scalare posizioni quindi acquistare notorietà.

Le 4 mosse:

  • E’ bene ottimizzare le parole del testo, cioè d’inserire la parola chiave, in maniera costante e contestualizzante con ciò che stai dicendo. Mettila nella descrizioni, nei tag nei post, ovunque abbia i requisiti di cui ti parlavo.

  • E’ bene segnalare il sito alle sezioni a tema di molte directory presenti sulla rete, (un esempio: Mrlink.it) in modo da assicurati un cospicuo back link iniziale.

  • Inoltre, segnala il blog/sito alle nuove directory che nascono ogni mese in modo assicurarti un quasi costante incremento mensile di back link nuovi.

  • Scopri le pagine del tuo sito che hanno un maggior potenziale. Per fare ciò, Google ti aiuta con 2 strumenti:
    “Google Analytics”, cercando sotto “sorgenti di traffico <-> parole chiave” o, con gli strumenti per i webmaster sempre di Google cercando sotto “statistiche<-> principali query di ricerca”.
    Una volta individuata la lista degli URL e delle parole chiave, cerca altre pagine dove queste chiavi compaiono: vai in Google e scrivi [site:ilnomedeltuodominio.xxx parola chiave OR termini legati alla parola chiave] e compila una lista di URL rilevanti. Nel caso del mio blog, per farti un esempio sarebbe:
    www.webguadagni.blogspot.com guadagni OR web, marketing ecc.
    Successivamente aggiungi questi link link rilevanti nel contenuto delle tue pagine.
Cosa pensi di questo post? Conosci altre metodologie per scalare la Serp?
Grazie per il tuo contributo!

venerdì 9 ottobre 2015

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L’Importanza Dei Back Link



Per ottenere i massimi risultati dal posizionamento è fondamentale un aumento del pagerank che in parole semplici è un incremento dei collegamenti ipertestuali “da/al” tuo blog o sito. Questo processo permette d’incrementare la così detta link popularity.

Dunque possiamo dire che la link popularity e il numero dei back links vanno a braccetto, ma queste non sono le qualità più importanti per scalare le Serp e il posizionamento del sito.


Ricordati infatti che la qualità del link è fondamentale per la riuscita di un sito web. Servono solamente links attinenti con il contenuto del tuo sito. Se ad esempio il tuo sito parla di internet o di guadagni on line, è inutile ottenere un back link da un sito di pesca subacquea per esempio.
Se invece ottieni un link da un sito che parla di internet o argomenti strettamente correlati otterrai molta più visibilità e il posizionamento sicuramente migliorerà.


Inoltre è fondamentale ricevere links da siti della stessa nazionalità, ad esempio se il tuo sito è in italiano e otterrai un back link da un sito inglese risalirai nelle Serp, ma nella lingua del sito che ci linka (in questo caso inglese) e di conseguenza scenderemo nelle Serp in lingua italiana.

Poi è strategica la posizione del back link,un link nel blogroll o nel footer (per i meno esperti: la parte finale della pagina del blog che spesso contiene informazioni e strumenti utilissimi per qualsiasi visitatore) di un blog è meno efficace di un link spontaneo in una pagina con buon pagerank. Se invece avremo un back link da un sito con più di 100 link in uscita il risultato del back link non sarà sicuramente ottimale.


Un piccolo trucco:
Alcuni backlinks che non badano a lingua e contenuto sono quelli che derivano da domini .edu e .gov con alto pagerank. Avere dei backlinks da domini governativi, istituzionali e di educazione significherebbe aumentare la popolarità e la reputazione del tuo sito.


Cerca su Google usando queste chiavi e…
site: .gov+blog
site: .edu+blog
… con un’attenta ricerca troverai i domini che permettono di ricevere backlinks gratuiti scrivendo sui loro blog!


Cosa ne pensi di questo post? Pensi che i back link siano un parametro importante per lo sviluppo del traffico di un sito web?


Grazie per il contributo!

.::: l'angolo dei consigli :::.

StumbleUpon, ciao ciao noia!

Girando per le rete ho scoperto una semplice applicazione che ti farà salutare una volta per tutte la noia......



Posizionamento dei siti web on line. (parte 1)

E' possibile posizionarsi ai primi posti in Google?
Ovviamente sì, è possibile! Con il tempo e la costanza qualsiasi risultato può essere raggiungibile. Il primo passo da compiere...

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L'importanza dei back link.
Per ottenere i massimi risultati dal posizionamento è fondamentale un aumento del pagerank che in parole semplici è un incremento dei collegamenti ipertestuali “da/al” tuo blog o sito. Questo processo...
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Come scalare la serp in 4 mosse.

Dopo aver realizzato un sito, penso che ognuno scelga una SERP “search engine report page” particolarmente competitiva da scalare...
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Quali sono i migliori lnk per aumentare il page rank?

Un buon link da altri siti, per far si che il tuo pagerank aumenti deve necessariamente.....
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