Vision:

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giovedì 29 ottobre 2015

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Il Movimento Fon: l'Espressione Della Condivisione



Un esempio significativo nel campo della tecnologia senza fili WiFi. Il termine sta per Wireless-Fidelity e si riferisce a reti basate su uno standard particolare che consente la connessione senza fili a banda larga.

Il WiFi si sta diffondendo molto velocemente come modalità di accesso a Internet in luoghi pubblici attrezzati con antenne e punti di connessione alla Rete, detti hotspots. Cosa succederebbe se ogni utente invece di limitare la connessione al proprio computer la lasciasse condivisa?

Su questo principio si basa il movimento Fon, nato in Spagna da un’iniziativa di Martin Varsavsky, che conta di svilupparsi a macchia d’olio in tutta Europa. In base a questo semplice concetto, ogni access point wi-fi, qualora aderisse al progetto, costituirebbe un nodo di connessione di un network wi-fi planetario gratuito, a cui tutti gli altri partecipando possono accedere.

Questa è ovviamente filosofia open-source, ovvero un servizio creato da tutti gli utenti a cui tutti gli utenti possono attingere senza costi. Ciò che unisce i diversi attivisti WiFi è, infatti, la convinzione di rivendicare il diritto ad un bene pubblico.

I cavi coassiali, le reti a fibre ottiche che ci portarono alla prima fase di Internet (infrastruttura fisica posseduta da qualcuno che fa pagare per accedervi) non sono richiesti: tutti possiedono.
Uno dei punti deboli del sistema Fon è che questo è fortemente centralizzato: tutto ruota intorno alle decisioni che prende la società che sta dietro a Fon e non alla comunità di persone intente a liberare e condividere l'accesso alla grande rete.

Gli attivisti delle reti senza fili nate dal basso si trovano, così, in lotta contro poderosi interessi economici e poteri politici, come d’altra parte, lanciando uno sguardo al futuro, anche modifiche ai protocolli di Internet potranno far abbandonare il principio end-to-end consentendo ai proprietari della rete di decidere quali applicazioni saranno permesse e quali no.

Non bisogna, però, per questo sottovalutare le potenzialità di cui dispone il network grazie alla sua facilità di organizzazione e ai cambiamenti che questa comporta a livello di processi interni, condivisione di saperi e produzione tra pari.

Cosa ne pensi di questo post? Pensi che sia possibile espandere questo concetto in tutto il mondo?

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