Il successo dei siti di Web2.0 è stato finora straordinario e, anche se è possibile un rallentamento del fenomeno nei prossimi anni (un atteggiamento prudente è doveroso alla luce del passato), esso è destinato a crescere e rimodellare la Rete trasformandola in un sistema di comunicazione molto più completo di come è tutt’oggi.
Il nuovo Web si fonda oggi, anche alla luce delle esperienze passate, su basi più solide.
Avere migliaia o milioni di accessi su un sito non significa necessariamente che chi vi naviga sia parte della comunità o sia disposto a ricevere segnali coerenti nello spazio in cui opera.
Oggi l’attenzione al cliente e l’impegno che viene compiuto per consolidare e soddisfare le comunità tende a specificare l’utenza del sito e consente analisi più approfondite per migliorare i servizi offerti a fronte di investimenti più ragionevoli e ponderat.
Se da una parte le nuove strategie si concentrano sulle opportunità di business, dall’altra lavorano per fornire e sviluppare servizi di alta qualità in modo da fidelizzare l’utenza; questo è l’elemento che consente di poter contare su basi solide per espandersi e far girare un volume d’affari sufficiente a garantire la sopravvivenza e la crescita nel futuro.
Con lo sviluppo dei nuovi sistemi di comunicazione tramite Internet sta crescendo in maniera esponenziale il volume dei contenuti e degli utenti. La vera sfida del Web 2.0 è quella della gestione e della possibilità di accesso ai contenuti, una sfida che il Web di per se stesso non è in grado di affrontare.
Lo dimostra proprio lo sviluppo delle nuove comunità che se da un lato aumentano vertiginosamente il numero di contenuti durante la loro interazione, dall’altro attraverso la presenza in rete sempre più continua dei membri selezionano, categorizzano e condividono/promuovono con altri singoli utenti i contenuti più interessanti, in un processo di riorganizzazione continua.
Con lo sviluppo del Web anche le forme di distribuzione pubblicitaria classiche ( e in una certa misura anche la forma e il loro contenuto) stanno cambiando e cambieranno in progressione. La fine dell’era dei Mass Media lascia il posto ai Custom Media, sistemi di comunicazione pre-impostati dell’utente che screma le informazioni sulla base dei suoi interessi/bisogni.
Si perde il vantaggio di comunicare a un numero molto alto di persone in modo assolutamente trasversale tipico dei media di massa, per guadagnare un pubblico d’ascolto selezionato, con una competenza specifica e bendisposto a ricevere il messaggio.
Inoltre nella struttura del Web2.0 vigono i principi di libera competizione e collaborazione propri dei sistemi Open Source: rispettando le stesse norme legali e a parità di know how: chiunque può prendere parte alla rete e lo scambio di informazioni utente–utente svela autenticità o fallacia delle informazioni/prodotti quasi in tempo reale.
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